CULTURA E TEMPO LIBERO

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Canti di guerra
Stefano Nazzi


Se volete approfondire la storia, le storie relative alla criminalità organizzata che ha imperversato a Milano a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, già oggetto di una serie TV molto ben fatta che abbiamo segnalato ("La Mala, Banditi a Milano" https://www.cultura-fasen.it/cultura/recensioni.nsf/0/5F1D0443A03941ECC1258B390073B58C?opendocument ) il libro del giornalista e podcaster Stefano Nazzi è una chicca da non perdere. Il punto di vista del libro allarga la prospettiva su quegli anni, andando oltre al racconto dei personaggi cardine, per coprire una visione del contesto sociale e culturale dell'epoca, dove nei night club e nelle bische clandestine la malavita e la milano degli affari venivano in contatto e si scambiavano mutui favori nel nome della bramosia dei soldi. E' la storia dei singoli personaggi, delle loro storie individuali, dei loro amori e delle loro rivalità, degli omicidi e delle vendette, dell'esibizione del lusso e della rivalsa sociale in una atmosfera in cui convivano la lotta di classe e l'individualismo narcisistico dei soldi facili e dello champagne a fiumi. L'onda lunga del boom generava mostri che si ammantavano, chi più chi meno, di una aura leggendaria e di codici di onore
Se non ne avete abbastanza di storie legate alla malavita di Milano, vi consigliamo un altro bellissimo podcast che potete trovare su RaiPlaySound; "Io sono il milanese" ( https://www.raiplaysound.it/programmi/ioeroilmilanese ) E' il racconto umanissimo di un rapinatore che vive l'esaltazione criminale descritta nel libro di Nazzi (anche se un pè posteriore) e trascorre la sua esistenza tra rapine e galera, per trovare poi la sua rinascita come uomo grazie ad una giustizia non più "vendicativa" ma "riparativa" gli fornisce l'occasione di riacquisire la sua umanità e la libertà unitamente alla disponibilità di mettersi a disposizione degli altri.