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I conflitti dimenticati
Autori Vari | Feltrinelli
Non c'è niente di peggio della guerra, tema che
purtroppo ci ritroviamo a vivere in questi giorni drammatici.
Forse soltanto una guerra dimenticata, perché l'oblio è una
tortura infinita e senza speranza.
è l'assunto fondamentale di questa
ricerca, condotta sul campo, su alcuni conflitti alla periferia
del mondo: Sri Lanka, Colombia, Angola, Sierra Leone,
Guinea-Bissau, Kosovo, Palestina. Tutti paesi che rientrano in una
quotidiana cronaca di sangue e violenze, ma che sembrano
abbandonati al proprio destino. Un'analisi puntuale, mirata,
documentata e precisa che, come si legge nelle prime pagine del
libro, "mette in luce un cortocircuito fra i diversi ambiti in
cui si articola l'attenzione pubblica nazionale nei riguardi del
proliferare della violenza organizzata lungo le periferie del
pianeta".
Il libro passa al setaccio la tipologia del linguaggio, i modelli
di comunicazione, la quantità e la qualità dei lanci d'agenzia, in
tutti i mass media: dalla radio alla rete, con una particolare
attenzione alla televisione e alla carta stampata. Un lavoro di
monitoraggio in favore di un concetto di memoria, di ricordo "inteso
secondo un'ottica positiva e propositiva, perché non diventi un
carburante del conflitto e dell'odio: il ricordare patologico e
ossessivo delle faide, delle vendette tra famiglie della
criminalità organizzata, tra gruppi etnici storicamente rivali,
non produce progresso e riconciliazione ma solamente morte e
meccanismi di annullamento della dignità dell'uomo".
Una distinzione indispensabile, un libro necessario.