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Una canzone per Bobby Long
Ronald Everett Capps | Mattioli 1885
libri di Ronald Everett Capps: |
La storia di Una canzone per Bobby Long è conosciutissima più per
il film di John Travolta e il disco del figlio (Grayson Capps)
che per il romanzo del padre, qui presente. In realtà tutto
comincia proprio con la storia di Bobby Long (che in realtà si
chiamava On Magazine Street e, sembra di capire, era in gran
parte autobiografica) che Ronald Everett Capps aveva dedicato ad
"un essere imperfetto", tormentato da una legione di demoni
interiori accompagni da robuste dosi di alcol. "Abbiamo sempre
avuto una smania di vivere persino eccessiva e non abbiamo mai
capito tutti quelli che non l'avevano. La vita ce la siamo
sempre goduta. Non siamo mai stati spettatori della vita":
questa potrebbe essere la dichiarazione d'intenti di Bobby Long
e Ronald Everett Capps ne racconta tutte le gesta, le avventure
nonché i picareschi amici con il taglio asprigno dei grandi
storyteller sudisti: Flannery O'Connor, Tennesse Williams,
William Faulkner, ma anche ricordando John Kennedy Toole e la
sua "banda di idioti". Vivendo nell'America a cavallo degli
ultimi due secoli, non gli mancano però spunti polemici come
quando dice: "l'istruzione è quello che serve per condurre una
vita felice". Così è vero che, come dice uno dei personaggi del
libro che, "per avere un'istruzione, basta solo un dannato
romanzo", forse Una canzone per Bobby Long è quello giusto ed è
il libro più "roots" di questo mese.