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Parole nel vento
Alessandro Carrera | Interlinea
libri di Alessandro Carrera |
Su Bob Dylan è fiorita una bibliografia sterminata, anche se
spesso è alimentata da libri che sfiorano soltanto il cuore
dell'argomento oppure che lo toccano con il gusto dell'apologia
a tutti i costi e finiscono per essere autoreferenziali. Qui
invece Alessandro Carrera (che negli ultimi anni ha messo ordine
con coerenza e continuità nelle traduzioni e nelle analisi
dylaniane) riunisce alcuni dei più importanti saggi sulla musica
e sulla poesia di Bob Dylan, distribuiti nell'arco di quarant'anni
e più di carriera e selezionati con un'attenzione ed un rigore
scientifici. Si comincia con un profilo esplorativo di Nat
Hentoff del 1964 per arrivare a una elaborata recensione di
Modern Times a cura di Stephen Harzan Arnoff: tra questi due
estremi cronologici un magma incendiario di interpretazioni,
suggestioni, voli pindarici, elaborazioni per via di
un'ossessione chiamata Bob Dylan. Da cui non sono immuni, tra
gli altri, anche scrittori come Stephen Spender o critici come
Frank Kermode. A differenza di gran parte delle voci della
bibliografia dylaniana, la cui tendenza è avvitarsi alla propria
ossessione le Parole nel vento partono, sì, da Dylan ma volano
più libere nelle pieghe del linguaggio raccontano il folklore,
le idee, l'America, Smokey Robinson, le murder ballads e la Beat
Generation, l'apocalisse e l'undici settembre e una splendida
battuta di Louis Armstrong (raccolta da Wilfrid Mellers) che da
sola vale il prezzo.