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Il settimo giuramento
Paulina Chiziane | La Nuova Frontiera
Un romanzo sorprendente, a tratti crudele e
spietato, intenso e suggestivo. Una scrittura che non ha eguali
tra le narratrici occidentali perché la mozambicana Paulina
Chiziane sembra condensare nella storia de Il settimo
giuramento secoli e secoli di tradizioni africane, ma anche
l'influsso delle culture europee, rivoluzioni comprese.
Magia bianca e nera, conflitti sociali e guerre civili: Il settimo
giuramento sviluppa paesaggi di un'intensità inusitata senza
nascondere le proprie sensazioni, i propri giudizi ("Morale
vuol dire essere deboli, piccoli, inferiori. Immorale vuol dire
odiare, rompere gli equilibri. Risvegliare. Far vibrare. Vivere.
Vuol dire fare la guerra. Vincere la guerra. Vuol dire trasformare
i più deboli in polvere e nulla. Senza odio né tirannia non
sarebbero state costruite le piramidi d'Egitto, né le strade, né i
ponti, né le ferrovie, né i monasteri, e anche l'America non si
sarebbe sviluppata a costo del sudore dei neri. Le trasformazioni
hanno bisogno di un movimento, figlio dell'odio") e imprimendo
alla trama, alla storia un ritmo travolgente.
Tra i libri più belli e importanti usciti in questi primi mesi del
2003.