CULTURA E TEMPO LIBERO > LIBRI
Il potere della tradizione scritta
Jack Goody | Bollati Boringhieri
Altri libri di Jack Goody: |
L'ambivalenza
della rappresentazione. Cultura, ideologia, religione |
La famiglia nella storia europea |
L'Oriente
in Occidente. Una riscoperta delle civiltà orientali |
La cultura dei fiori |
... |
Il titolo è già abbastanza eloquente perché indica
chiaramente una distinzione tra la cultura scritta e quella orale.
Jack Goody evidenzia subito i limiti di quest'ultima, cercando di
individuare un'immagine chiara dello sviluppo storico della
memoria: "è evidente che la memoria,
nel senso dell'immagazzinamento mentale, è cruciale in tutte le
culture e in gran parte delle situazioni, anche nelle culture che
hanno sviluppato e istituito banche esterne della memoria (libri,
computer, dipinti, vetrate e via dicendo)".
è chiaro che la letteratura e l'oggetto libro in generale
hanno un ruolo fondamentale nella conservazione della memoria ("Un
ricordo ne sollecita un altro"), ma diventa altrettanto
evidente, nello svilupparsi dell'indagine di Jack Goody, che sono
non poche le resistenze e le censure: "In quanto fonte di
potere, al potere il libro è anche fortemente sottomesso. La
storia della scrittura è difficilmente scindibile da quella della
censura, sia del tipo flagrante esercitato direttamente dagli
organi di potere, sia del tipo più insidioso, l'autocensura, con
cui gli stessi autori o editori (i cui interessi possono essere
opposti) prevengono i desideri di forze esterne, che si tratti dei
loro mecenati (se è necessario tale genere di sostegno o
protezione) o di pressioni politiche più generali".
Perché davanti alla parola scritta si rimane silenziosi, e si
pensa.