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Chimere, cloni e geni
Nicole Le Douarin | Bollati Boringhieri
Quello che sorprende, nel monumentale lavoro di
Nicole Le Douarin è il suo continuo sottolineare, con tutto il
rigore scientifico possibile, la differenza netta, nitida, non
emendabile tra l'essere biologico e l'individuo che è qualcosa di
diverso rispetto ad un semplice ammasso di amminoacidi, proteine e
acqua.
L'avesse detto un poeta, magari si poteva anche dubitare.
Dato che lo scrive, senza alcuna pretesa ideologica, una biologa
di assoluta fama mondiale, forse è una riflessione da non dare per
scontata quando si parla del "destino della specie". In
particolare quando si parla di embrioni umani perché come ricorda
Hans Spemann, citato da Nicole Le Dourain, "noi camminiamo con
parti del nostro corpo che, se si fossero sviluppate in un'altra
regione dell'embrione, potrebbero servirci per pensare".
Per cui i tanti, troppi ciarlatani che sbandierano l'ingegneria
genetica e la clonazione come una fede, farebbero bene a leggere e
a rileggere questo libro. Perché, non bisogna essere laureati in
biologia per capirlo, manipolare un embrione è un affare delicato
e di gente che ragiona con i piedi ce n'è in giro abbastanza.