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Amnesia Moon
Jonathan Lethem | Minimum Fax
Altri libri di Jonathan Lethem: |
A ovest dell'inferno |
Concerto per archi e canguro |
L'inferno comincia nel giardino |
Testadipazzo |
Oggetto
amoroso non identificato |
è un futuro
molto vicino oppure un presente in negativo: la verità è che il
senso del tempo tracciato da Jonathan Lethem per i personaggi di
Amnesia Moon calza benissimo anche per la nostra cupa attualità.
Dice uno di loro: "Preferisco vederla in questi termini: non
c'è niente da ricordare. Le cose sono sempre state così. Che prima
ci sia stato qualcos'altro è solo una sensazione, una sensazione
endemica. Il mondo intero è in preda a un déjà-vu".
Il punto di partenza è la provincia americana (Wyoming, per la
precisione) dopo e durante l'apocalisse nucleare: scenari da
paranoia che diventano il territorio ideale per le scorribande
linguistiche di Jonathan Lethem e per la costruzione di un tema
che ha la memoria e l'identità come voci di riferimento e oggetti
di un'intensa ricerca perché, dicono i protagonisti di Amnesia
Moon "la nostra lingua è piena di parole per cose che non
esistono più". Il panorama nel suo complesso è inquietante e
suggestivo: Jonathan Lethem riprende il filo di certe visioni di
Kurt Vonnegut, ha sicuramente studiato l'ingegneria narrativa di
Philip K. Dick, ma con Amnesia Moon sembra aver trovato (dopo le
raccolte di racconti L'inferno comincia nel giardino e A ovest
dell'inferno, pubblicate sempre per la minimum fax) una sua
definitiva personalità. Uno scrittore di cui sentiremo ancora
parlare.