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La falena
James Sallis | Giano Editore
L'odissea umana di Lew Griffin, già protagonista de La mosca delle gambe lunghe, segue, in questa sua nuova tappa, le tormentate vicende di una bambina, nata prematura e già tossicodipendente. Baby Girl McTell, questo il nome della piccola sfortunata, è figlia di Alouette la cui madre è LaVerne, intima e profonda amica di Lew Griffin. È proprio la scomparsa di Alouette che lo porta a scoprire l'esistenza di Baby Girl McTell attraverso i paesaggi torbidi e umidi del Delta ("Da queste parti non si sopravvive se non si è disposti ad adattarsi. E a tenere duro"). Così, mentre Lew Griffin è incastrato tra un crossroad e un juke joint, tutto un mondo gli si sgretola attorno perché, come dice in uno dei passaggi più significativi de La Falena, "la vita che viviamo, i manufatti che realizziamo non sono che un trasparente, uno strato posto sopra chissà quanti altri strati: alcuni destinati a rivelare, altri a nascondere". Lew Griffin, in questo romanzo intenso e drammatico, li attraversa tutti, i livelli della disperazione e della redenzione, andando a cercarsi i guai quando i guai non trovano lui perché poi in fondo il vero problema è "il tempo, che ti ruba la vita e ogni buona intenzione". Capita persino al suo fraterno amico, Don Walsh, uno che ha combattuto a testa alta nelle strade di New Orleans ma che non ha retto tra le quattro mura della sua famiglia. La sua storia scorre parallela a quella di Baby Girl McTell, di Alouette e di LaVerne come una variazione dello stesso blues di Lew Griffin. Non perdetelo di vista, un'altro (esplosivo) episodio è in arrivo dopo l'estate.