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¡Bastardos!
Blues Traveler | Vanguard Records
Lo sforzo è notevole: quattordici canzoni, quasi un'ora di musica per l'ottavo album in studio e per riaffermare l'identità dei Blues Traveler. Come ha ammesso lo stesso John Popper, il bivio a cui si sono trovati era tra essere un gruppo capace di trasformare in una jam anche l'ultimo dei blues oppure diventare una concreta macchina da pop song. Una certa abilità nel districarsi tra improvvisazioni e canzoni non gli è mai mancata (in questo senso basta ricordare Straight On Till Morning) e la stessa miscela è alla base di ¡Bastardos!. Se non ci si lascia ingannare dall'aggressività della parola, il titolo è un'egregia chiave di lettura di questo nuovo inizio dei Blues Traveler. La varietà delle soluzioni, in lungo e in largo nel disco e spesso nelle stesse canzoni, è il pregio e il limite dei rinnovati Blues Traveler. Non che sia cambiato un granchè nella formazione degli ultimi anni: dalla morte di Bobby Sheehan nel 1999, sono sempre Chan Kinchla (chitarra), John Popper (voce e armonica) e Brendan Hill (batteria) con Ben Wilson (tastiere) e Tad Kinchla (basso) però, per loro stessa ammissione, è la prima volta che si sentono di nuovo un gruppo. In effetti, in ¡Bastardos! l'aria è densa di entusiamo, di idee e di partecipazione che trova la sua definizione grazi agli gli sforzi di Jay Bennett (già negli Wilco). Da sentire, sicuramente.