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Live in Berlin
Willy De Ville | Eagle/Edel
Il palco è spoglio, la strumentazione ridotta al'osso, in mezzo troneggia uno sgabello ed un fantasma si alza dalle paludi del Mississippi: è lo spirito di un lupo mannaro, Willy De Ville, che ha trovato un riparo sicuro tra le braccia calde di New Orleans. Da una decina d'anni infatti, il suo pachugo-rock, misto di eccitazioni rock, spinte soul e ritmi latini, si è immischiato nelle paludi della Louisiana, tra riti voodoo, magie nere e cori gospel. Una musica ridotta all'essenza delle radici di quella terra misteriosa: in Live in Berlin questo connubio tocca vette espressive da capogiro. Non è molto lontano dallo stesso Willy De Ville che si è visto aggirare come uno spettro nelle ultime esibizioni italiane: Willy si è trasformato in quello che da sempre covava sotto la sua veste ribelle: abbiamo tra le mani un soul singer di classe cristallina, un voce che ti incolla alla sedia, che ringhia ed un momento dopo ti accarezza, che passa dal paradiso del soul ai bassifondi oscuri del blues, passeggia sul border messicano e ritorna alle luci soffuse della Big Easy. Una chitarra acustica, la sua voce, il piano di Seth Farber e il basso di David Keyes creano il miracolo. Qui è in gioco l'anima di un artista vero come pochi, che ha pagato sulla propria pelle gli eccessi e le intemperanze di una vita intera, ma sembra ora aver raggiunto uno status di autentico "classico vivente". Da RootsHighway.it