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Gospel Keepsakes
Hank Williams | TimeLife
Hank Williams era solito chiudere gli show radiofonici da cui sono stati attinti gli Unreleased Recordings con un gospel, dedica implicita alla madre e alla sua primissima formazione musicale. Hank Williams firma la prima (I’m Gonna Sing) e l’ultima, l’immancabile I Saw The Light: le due canzoni delineano una quarantina di minuti “gospel᾿ nell’accezione più spiritata perché non ci sono cori o organi o orchestrazioni particolari. Solo la chitarra di Hank Williams, una pedal steel scintillante e poco altro, se non la sua voce a interpretare Where The Soul Never Dies, Where He Leads Me, Thirty Piece Of Silver e una dozzina di altre canzoni d’ispirazione religiosa. Ognuna con una storia lunga così alle spalle, basti pensare a Driftin’ Too Far From The Shore, ormai un classico assoluto, che deve molto, se non tutto, all’interpretazione di Hank Williams. La versione proposta nei Gospel Keepsakes rende bene l’idea di quanto evocativa e originale sia stata la sua voce e, per contrasto, di come abbia saputo leggere le sue radici perché alla fone di ogni grande songwriter c’è sempre, e prima di tutto, un superbo interprete. In più la sua versione gospel è imperdibile per scoprire e riscoprire le radici spirituali e religiose della musica più gioiosamente pagana che sia mai esistita, perché Gospel Keepsakes è la prova che Hank Williams è quanto di più rock’n’roll sia esistito prima del rock’n’roll.