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Rain

Joe Jackson | Rykodisc

Elgin Avenue Breakdown

Con la stessa formazione con cui incise i suoi primi tre dischi, con l’esclusione del chitarrista Gary Sanford, Joe Jackson sforna il suo migliore disco degli ultimi dieci anni. Il trio, solido e sperimentatissimo, aggiunge fascino, con il pianoforte sempre in primo piano, e forse toglie un po’ di irruenza, ma non è per niente limitante. Premesso che Graham Maby è un grande bassista (molto essenziale nelle armonie e con un sublime senso del tempo) e che Dave Houghton è un batterista deciso ed energico, ma anche estremamente preciso ed elegante nelle scelte, il trio permette di cogliere meglio alunne sfumature, nelle canzoni e nell’intepretazione di Joe Jackson e così il disco pur mancando della chitarra o di altri interventi strumentali ha un suono molto bello, diretto, pulito, senza intrusioni elettroniche, sperimentazioni classiche o esoteriche. Ci presenta un Joe Jackson ispirato e convinto con non lo si sentiva da parecchi anni: la formula essenziale non limita per nulla la varietà delle soluzioni pur rimanendo nella sua chiarissima identità e l’esperienza da veterano riesce ad infondere ad ogni canzone una sua peculiarità. Inciso a Berlino, sua nuova casa dopo Londra e New York, pur non essendo un capolavoro è un disco che può mettere d’accordo benissimo chi ama le pop song, ma anche quella musica d’autore che è ad un passo soltanto dal migliore jazz.

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