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Blow Against The Empire

Paul Kantner | RCA

Elgin Avenue Breakdown

Blow Against The Empire è essenzialmente un concept album, che si articola tra brani corali, ballate acustiche, piccoli quadretti famigliari (Baby Three e A Child Is Coming) spezzoni strumentali e, inevitabilmente, visto la gente che ci suona, chitarre molto, molto acide. Ai classici Mau Mau (Amerikon), Let's Go Together, Sunrise o alla stessa Starship (che in prospettiva suona più vicina ai Grateful Dead che ai Jefferson Airplane) si alternano frammenti di rumori elettronici come XM e Home (comunque brevissimi e perfettamente inseriti nel contesto) e quelle incantevoli ballate sospese tra gli umori folkie e le nebbie psichedeliche come Hijack e Have You Seen The Stars Tonite. Inoltrandosi nel viaggio di Blow Against The Empire diventa chiaro e logico ad un certo punto, che astronavi, cosmo e odissee varie erano un'utile metafora. Come scriveva, uno dei grandi autori del genere, Theodore Sturgeon con la fantascienza "puoi andare non solo nel futuro, ma in quel meraviglioso luogo che si chiama altro, un altro universo, un altro pianeta, un'altra specie. Tutto accade dentro la tua testa", ed è per questo che l'incontro con la psichedelia di Paul Kantner e dei Jefferson Starship suona naturale, quasi innato e a distanza di trentacinque anni sempre molto attuale perchè l'unica via di fuga, che si tratti di fantascienza o rock'n'roll, è lì, nella testa, nelle idee e nei sogni.

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