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Summertime

Jono Manson | Club De Musique

Elgin Avenue Breakdown

L'anima del soulman finalmente trova giustizia. Non è un mistero, per chi ha assistito almeno ad una sua performance solitaria, che Jono Manson, oltre ad essere un raffinato songwriter, è anche un grande interprete. Le sfumature, l'estensione, la forza della sua voce è quella di un soul singer e tutto quello che gli mancava era soltanto l'ambiente ideale, quelle sonorità rhythm and blues (a partire dai fiati) che nei dischi precedenti erano sacrificati all'energia del rock'n'roll. Niente da eccepire, ovviamente, su Little Big Man, One Horse Town o Under The Stone, tutti dischi notevoli, ma Summertime ha una veramente marcia in più. Il corpo centrale del disco è costituito da una mezza dozzina di rhythm and blues che (I'll Tell You What I Know, Jr. Walker Drove The Bus, Never Too Drunk To Funk, Ends Of The Earth, Do You Really Think You'Re Going Somewhere? e Telling On Yourself), a seconda dell'impeto e della velocità, vengono spruzzati di funk o di una patina da soul ballad. Come è naturale pensare, Jono Manson non si è dimenticato né del rock'n'roll (Backseat Driver) né di quell'ironia (la spassosa Please Stop Playing That Didgeridoo) che gli permette di vivere felicemente la sua musica senza essere una rock'n'roll star (e senza volerlo diventare). Con un sound solidissimo, tutto organizzato attorno alle sue chitarre, ai suoni dei fiati, dell'organo e ad una corposa sezione ritmica, Summertime è un grande disco.

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