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St. Mary of The Woods
James McMurtry | Sugar Hill/IRD
Cominciava ad essere preoccupante il silenzio artistico di James McMurtry. Saint Mary of The Woods lo riporta tra noi con quelle tonalità aspre e romantiche al tempo stesso, che lo hanno trasformato in uno dei songwriters più affascinanti e credibili della desolata frontiera americana. Nel nuovo lavoro manca il marchio produttivo dell'amico Lloyd Maines, ma la differenza non si nota: questa volta James ha fatto tutto da solo e il piatto gli è riuscito anche meglio che in passato. Si è portato dietro i soliti amici (Ronnie Johnson al basso e Lisa Mednick all'accordion), qualcuno lo ha ritrovato lungo la strada (David Grissom alla chitarra solista) altri nomi eccellenti si sono aggiunti per l'occasione (Ian McLagan all'organo). Ciò che veramente conta è la presenza di dieci canzoni che suonano esattamente come vi aspettereste da lui: James Mcmurtry recita la sua parte, il suo rock desertico e cosparso di radici, le sue canzoni che si aggrovigliano intorno ai soliti accordi, e quella voce monotona. E' il suo pregio ed il suo difetto, prendere o lasciare: in St. Mary of The Woods non troverete novità all'ultima moda, ma un autore che ha fatto della poesia del confine un'arte sopraffina. E' il cuore dell'America di periferia e marginale che ispira quest'uomo. Da RootsHighway.it