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We Shall Overcome: The Seeger Sessions
Bruce Springsteen | SonyBmg
Nei suoi personalissimi Basement Tapes, Bruce Springsteen compie una scelta radicale andando ad interpretare un repertorio le cui fondamenta sono, sì, senza alcun dubbio, nella musica popolare e tradizionale, ma anche in un suo specifico profilo. Paradossalmente, questa unità d'intenti, l'interpretazione quasi da storyteller che Bruce Springsteen sfodera con quella carica che è il suo marchio di fabbrica, riporta ai suoi dischi più focalizzati, ovvero Nebraska e The Ghost Of Tom Joad. Nello spirito c'è un'assonanza, perché tutti e tre sono dischi schierati, in trincea, sulle barricate. Con una lucidità politica che solo Woody Guthrie, Pete Seeger (ovviamente) e pochi altri hanno coltivato. Alla classica domanda "da che parte stai?", Bruce Springsteen risponde ancora una volta in maniera eloquente e senza esitazione: dalla parte degli sconfitti, dei working class hero, degli immigrati e degli emigranti. Con una grande dignità e con la gioia di una musica che non si sente più: violini, trombe, fisarmonica, grandi cori e un'aria da festa che diventa contagiosa canzone dopo canzone. La spensieratezza sta da un'altra parte, perché i tempi sono quello che sono, però c'è energia, vigore, gioia perché la politica è consapevolezza e allora c'è più gioia e c'è più politica in una danza scatenata o in quella straordinaria melodia che è Shenandoah che in tutti i proclami pre e post elettorali di questo mondo.