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The Town And The City
Los Lobos | Hollywood
Aggirata la boa dei trent'anni di carriera (festeggiati con The Ride e poi Ride This) i Los Lobos non sembrano risentire del tempo, dell'esperienza e delle fatiche di tanta storia e sfoderano uno dei loro dischi più belli in assoluto. Una sorta di viaggio che celebra la loro natura di migranti (per quanto nati negli Stati Uniti, le loro radici sono saldamente oltre la frontiera) con una visione più da narratori che da musicisti. Il passaggio dalla valle (The Valley, che apre il disco) al paese (The Town) e infine alla città, quella Los Angeles che si estende all'infinito nel deserto è raccontato con l'ausilio di parole semplici, canzoni brevi ed immaginifiche, dove i suoni delle chitarre evocano atmosfere notturne, crepuscolari e ombrose. Non mancano le incursioni nei caratteristici territori tradizionali, un campo in cui i Los Lobos sono ormai degli affermati maestri, ma The Town And The City gode di una sostanziale unitarietà che corrisponde perfettamente all'idea iniziale da cui sono partiti: raccontare il viaggio infinito dei migranti attraverso la frontiera, sentirsi sempre in esilio, lottare per sopravvivere, cercare un'identità che sappia riconoscersi nella valle, nel paese, nella città e in tutti i luoghi che si trasformano di giorno in giorno. Un disco bello e importante, che riflette come meglio non si potrebbe l'anima dei Los Lobos.