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Warren Zevon
Warren Zevon | Rhino
Tutto comincia con una cartolina. La scrive Jackson Browne e la riceve Warren Zevon a Madrid. All’epoca, uno dei non rari momenti in cui si perdeva nei propri dark places, Warren Zevon nutriva strani dubbi sulle sue capacità e vagava per la penisola iberica con l’idea di firmare per una piccola etichetta indipendente spagnola. Il suo primo album sembrava non fosse mai nemmeno uscito e dall’anno della sua pubblicazione, il 1969, erano già passati cinque anni. Un secondo album non era mai uscito dagli studi di registrazione e Warren Zevon al massimo era stato in tour con gli Everly Brothers, rimuginando sull’idea di abbandonare la carriera musicale. Il messaggio di Jackson Browne, da sempre il suo principale sostenitore, era perentorio: torna a casa, ho un contratto discografico per te. L’aveva firmato David Geffen, anche se con tutte le precauzioni possibili, compreso un budget ristretto almeno secondo gli standard californiani. Pur recalcitrante, Warren Zevon si presentò all’appello e lasciando Jackson Browne a gestire la regia, aprì i suoi taccuini spagnoli, dimenticò Hemingway e cominciò a sentirsi pronto per un po’ di rock’n’roll. Dato che non aveva capitali da investire e nemmeno tempo da perdere, Jackson Browne scelse il programma di lavoro più semplice e fruttuoso: suonare, divertirsi e mettere Warren Zevon nelle condizioni migliori per presentare le canzoni di un capolavoro. Ulteriori informazioni su: www.rootshighway.it.