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The Album
Wilco | Nonesuch
Con una copertina surrealista, gli Wilco confermano lo stato di grazia che li ha proiettati tra i protagonisti del rock'n'roll degli ultimi anni. Il consolidamento delle posizioni non si traduce però nella cristallizzazione dei suoni: i Wilco sono sempre stati capaci di svolte repentine pur mantenendo un'identità chiarissima e se per questo disco sembrano abbracciare un po' la voglia di "back to the roots" con un suono meno compresso e un'attitudine più fisica che cerebrale è soltanto una delle possibilità su cui il poliedrico ensemble guidato da Jeff Tweedy può puntare. Sono duttili non (solo) perché questo richiede la realtà complessa e mai definita del mondo in cui viviamo, ma per il loro stare avvinghiati alla musica, vissuta con la concentrazione di tormentati jazzisti e con la disinvoltura di consumati honky tonky heroes. La loro eccentricità, a guardarla bene, è la normalità: a parte un vistoso completo indossato da Jeff Tweedy in omaggio a Gram Parsons, i Wilco non concedono un granché allo spettacolo e quello che sono è tutto nella musica. Qui siamo nell'ambito delle promesse mantenute e per fortuna perché di stelle che bruciano un attimo ne vediamo dozzine al giorno e sarà pure romantico, ma alla fine qualcosa che duri e che resti nel tempo, non soltanto come idea, ma proprio come realtà che vive e suona e si tiene il tempo dalla propria parte, beh, è indispensabile più che necessario.